La striscia di Gaza è un territorio chiuso, noto come la più grande prigione a cielo aperto del mondo. Lungo 46 e largo 10 km, questo lembo di terra si affaccia dal lato ovest sul Mar Mediterraneo ed è circondato da un muro che lo separa a est dallo stato di Israele e a sud dal confine egiziano. Al suo interno abitano quasi 2 milioni di persone, in lotta continua per una sopravvivenza dignitosa. La privazione da parte di Israele dei beni di prima necessità come acqua potabile o elettricità, rappresentano una delle tante violazioni nella vita della popolazione di Gaza, da anni costretti da un opprimente e repressivo assedio.
La possibilità di spostarsi all’esterno di questo confine sottostà a fortissime restrizioni, e la gran parte della popolazione che lo abita non è mai uscita dal territorio. Uscire dalla Striscia di Gaza è sempre stata un’impresa molto difficile e da quando l’elezione della forza politica islamista “Hamas” ha preso il potere nel territorio nel 2007, la libertà di movimento, espressione e autodeterminazione della popolazione ha subito forti limitazioni, non solo a causa del governo estremamente restrittivo ma, anche, a causa delle rigide misure messe in atto da Israele contro lo stato islamista. Difatti Israele, pur non avendo accesso al territorio interno alla Striscia, detiene il controllo sui confini marittimi e terrestri, limitando qualsiasi spostamento e libertà.
A Gaza le donne oltre a sopportare l’oppressione dell’assedio israeliano, combattono quotidianamente per il riconoscimento dei diritti più basilari. Nel territorio esistono molte associazioni per la tutela delle donne che da anni si battono per contrastare un regime politico tradizionalista e patriarcale, come le associazioni Aisha e WeAreNotNumbers che collaborano a livello internazionale promuovendo azioni di autonomia femminile. Le recenti collaborazioni con la cooperazione italiana hanno come obiettivo quello di costruire la prima “Casa della donna” internazionale a Gaza, un progetto ambizioso che vedrà la partecipazione di molte attiviste locali e internazionali.
Due ragazze lavorano in una panetteria
una giovane ragazza nei campi coltivati dalla famiglia
bambina Gazawa
Le strade di Gaza sono piene di giovani ragazzi
Alcuni dei luoghi più frequentati dai giovani sono gli skatepark costruiti da volontari europei
Contadina di una serra dove si coltivano verdure
une delle donne dell'associazione con gli animali della fattoria